BYD punta al mercato giapponese delle K-Car con la Racco elettrica

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La casa automobilistica cinese BYD ha presentato il suo primo veicolo elettrico esclusivo per il Giappone, il Racco (dal nome della parola giapponese per “lontra”), al Motor Show di Tokyo 2025. Questa mossa segnala una sfida diretta all’industria giapponese delle K-Car (kei car), profondamente radicata, e un passo calcolato nella più ampia strategia di espansione globale di BYD. Il lancio del Racco è previsto per l’estate o l’autunno del 2026, con un prezzo di circa 2,5 milioni di yen (circa 16.200 dollari).

L’importanza del mercato giapponese delle K-Car

Le K-Car, o “veicoli leggeri”, occupano una parte unica e sostanziale del panorama automobilistico giapponese. Queste auto compatte e convenienti sono ideali per spostarsi in aree urbane densamente popolate e rappresentano il 30-40% di tutte le vendite di veicoli in Giappone. Nel 2024 sono state vendute 1,56 milioni di K-Car su un totale di 4,42 milioni di auto. Nei primi tre trimestri del 2025, le vendite hanno raggiunto circa 1,26 milioni di unità, evidenziando la domanda costante del segmento. Anche una quota modesta di questo mercato potrebbe produrre un volume di vendite significativo per BYD.

Tuttavia, entrare in questo mercato non è un’impresa facile. Il settore giapponese delle K-Car è fortemente protetto dai marchi nazionali. Suzuki detiene attualmente circa il 38% della quota di mercato, seguita da Daihatsu (22%) e Honda (19%). Le case automobilistiche straniere hanno storicamente lottato per guadagnare terreno.

Ingegneria per la conformità

Per competere, BYD ha dovuto progettare la Racco da zero per soddisfare le rigide normative K-Car del Giappone. Queste normative regolano le dimensioni, la cilindrata del motore e la capacità dei passeggeri. Il design del Racco riflette uno sforzo deliberato per conformarsi a questi standard, posizionandolo come una valida alternativa ai modelli domestici consolidati.

La logica strategica dietro questa mossa è chiara. Suzuki ha riconosciuto pubblicamente BYD come una minaccia diretta nello spazio K-Car, sottolineando la serietà della competizione.

Incentivi economici e margini di profitto

Le K-Car beneficiano di prezzi di acquisto più bassi, di un consumo energetico ridotto e di incentivi fiscali favorevoli. I modelli elettrici possono beneficiare di sussidi governativi, potenzialmente fino a 550.000 yen (circa 3.570 dollari). La strategia di prezzo di BYD per il Racco, inferiore ai tipici veicoli elettrici per passeggeri, suggerisce un focus su operazioni efficienti e controllo dei costi.

Anche se JP Morgan stima che Racco contribuirà solo per l’1-2% agli utili di BYD nel 2026, il veicolo potrebbe comunque essere abbastanza redditizio a livello unitario. Con un prezzo di 2,5 milioni di yen (16.200 dollari), BYD potrebbe realizzare un profitto di 5.000-8.000 yuan (700-1.120 dollari) per auto.

Potenziale di mercato e obiettivi di espansione

BYD stima che il mercato giapponese delle K-Car sia pari a 350.000-450.000 unità all’anno. L’azienda spera inizialmente di catturare il 20-30% di questo mercato. A pieno regime, ciò potrebbe generare profitti annuali di 4-10 miliardi di yuan (560 milioni di dollari – 1,4 miliardi di dollari).

Le più ampie ambizioni internazionali di BYD sono evidenti nella sua strategia di espansione. L’azienda gestisce basi di produzione all’estero in Brasile, Indonesia, Malesia, Tailandia, Ungheria e Turchia e sfrutta le reti di distributori locali. Attualmente operante in circa 70 paesi con 900-1.000 punti vendita, BYD si sta posizionando attivamente come attore automobilistico globale.

Implicazioni strategiche

Il Racco rappresenta una mossa calcolata da parte di BYD per testare ed espandere la propria portata in un mercato altamente competitivo. Con l’aumento della pressione nel mercato interno cinese, lo spazio K-Car del Giappone rappresenta sia una sfida che un’opportunità per la crescita globale di BYD. Il successo della Racco servirà probabilmente da punto di riferimento per i futuri sforzi di espansione di BYD in altri mercati automobilistici strettamente regolamentati